in questi tempi non posso permettermi lo sforzo del racconto. devo tirare per quel che posso le parole e le energie, e con quelle che ho guadare lontano, più lontano che è possibile. così cambierà forse quello che potrò dire e come potrò dirlo. ma resterà me stessa. continuerò a pensare ma in una forma che non mi va a genio, e sperimenterò come sia scomoda la vita se devo dirla in fretta, e non nascondermi dietro figure tornite con pazienza.
si va avanti.
andare avanti è meglio che andare indietro…
Dico io…
cara poetella, è curioso che per me andare avanti sia qualcosa a metà fra lo sforzo, l’eccitazione e la sola possibilità che posso prendere in considerazione. tu che ne pensi? 🙂
la vita comoda? se la scopri, raccontale e svelane il segreto. t’imploro.
a dire il vero, tutte le volte che la vita si inasprisce (perché in qualche modo per me va inasprendosi e splendendo ogni giorno di più) penso che quella che vivevo prima fosse una vita un po’ più poetica, un po’ più comoda, un po’ più grigia
nella stesa frase poetico, comodo e grigio. mhmhm qualcosa non mi torna.
perché? pensi che la vita non possa essere poetica, comoda, grigia, azzardata, eccitante, inutile e zozza… nello spazio di una frase? 🙂
anche se ti sei dimenticata di me.. io ti seguo con passione
mai dimenticata