un giorno d’agosto

Un giorno di agosto una donna pallida e grassa si riparava dal sole nel giardino di una villa. portava un costume caffè e un cinturino di  noccioli neri. alle spalle  un rinfresco e tovaglie a veli di carta. sul tavolo due secchielli di vino secchissimo e spiedi di frutta in una composizione di lonicera  e plumeria, come essa riteneva che dovessero sposarsi i profumi, per i quali si sentiva molto portata.

La donna giocava come giocano i bambini e per questo appariva  di gioventù incerta. raggiunse il banco a fondo piscina e  domandò un’aranciata che le fu servita nel ghiaccio.  essa sapeva che le cose avevano una loro forma speciale di disperazione.

potrebbe essere l’ainizio di una storia ma non so come continuarla… si vedrà…

un giorno d’agosto

9 pensieri su “un giorno d’agosto

      1. Buon punto di partenza. Direi che la seconda domanda mi sembra più pertinante e foriera di buone idee. Quali motivi l’hanno spinta a partecipare alla festa in piscina. E’ la proprietaria e organizzatrice della festa o una semplice invitata? Scegliendo la prima strada, ci si può chiedere perché l’ha organizzata.
        Andando per la seconda via, ci si può domandare chi l’ha invitata e perché. Poi passo passo ad ogni biforcazione della logica strada si tratteggia l’aspetto fisico della donna, la sua personalità e il suo modo di pensare, iniziando a circondarla di altri personaggi.
        Ovviamente questo sarebbe il modo che userei per dare corpo alla storia.

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