Il primo sole

Eri su uno scaffale, piccoletta, con la terra secca e i fiori già spelacchiati. Mi pareva che tu non potessi sopportare i neon, l’aria secca e nemmeno il nome sul cartellino, accanto al codice a barre. Pelargonio zonale. Così ti ho tirata su e ti ho messo in un cesto di plastica. Era sbagliato pagarti, ma in questo modo va il mondo degli uomini. All’ultimo sole, forse per te il primo vero dopo il vivaio e la serra ti ho vista tremare e ho provato un po’ a raccontarti dell’oliveto, dei passeri e i crochi e le piane assolate che ti aspettano. Non so se tu abbia capito ma non importa, andiamo a casa.

Il primo sole