Le vacanze

11/8/13 – Seconda mattina di vacanza. Ieri dormito quasi tutto il giorno; sul letto la coperta a fiorami e la finestra socchiusa immaginavo di coltivare un giardino di campagna e avere ogni giorno magnolie e plumerie fresche per ravvivare le stanze. Le visioni balenavano e sparivano sulla superficie buia dell’occhio, il ventilatore mi stordiva dandomi un piacere nuovo, come di casa ritrovata.

Una cava sulle Alpi Apuane oppure una cittadella dei nani
Una cava sulle Alpi Apuane oppure una cittadella dei nani

15/8/2013 – Mi sono distratta e già sono trascorsi cinque dei miei quindici giorni di vacanza. Naturalmente non mi aspetto che il tempo non passi ma durante il primo dei quindici giorni, che era un sabato (e comunque mi sarebbe spettato di diritto) ho dormito dodici ore più altre che non ricordo nel pomeriggio. Ero stesa nel buio, sentivo le lame di calore sulle gambe poiché il sole avrebbe voluto entrare nella stanza. Tenevo le mani intrecciate e pensavo che ancora c’era molto da vivere e quando chiudevo gli occhi molti disegni prendevano vita sotto le palpebre e tutti i rumori diventavano interessanti finché il giorno non è scolorito e sono uscita nella sera, che era straordinariamente fresca, ho staccato qualche fiorellino l’ho nascosto fra i capelli pensando che da anni il tempo non era così generoso.

Sto ascoltando Prenderò quel brunettino
Mozart: Così fan tutte – Glyndebourne, 2006.
Dorabella,  Anke Vondung; Fiordiligi, Miah Persson

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